Tanguero dal 1997, la mia esperienza di musicalizador inizia nel 2000 alla consolle di Tangopolis, una delle prime milonghe di Roma, proseguendo negli anni successivi quale dj resident, come si usava allora, in altre milonghe storiche della capitale che ho inaugurato, la Milonga dei Serpenti dal 2001 e Cascabelito dal 2007.
Nel corso degli anni ho musicalizzato nelle migliori milonghe romane, quali ad esempio la Milonga dei Barbari, El Arrabal, il Must, il Barrio, il Tango Loft, La Volver, La Marinera, El Berretín, The Apartment, Il Cantiere, The Living, collaborando anche con milonghe stabili di altre città italiane ed europee.
Credo nell’unicità del tango, e nella conseguente necessità che il musicalizador sia pronto ad adeguare le proposte musicali all’ambiente ed al tipo di evento, guidato dalla duplice esigenza di rispettare da un lato il tango, dall’altro i ballerini.
È essenziale far divertire chi partecipa alla serata, entrando in empatia con la pista comprendendone i gusti e le esigenze, tenendo alta l’energia e bilanciando le scelte
sulle aspettative dei ballerini, ma questo risultato deve essere ricercato attraverso proposte che siano comunque rispettose sotto il profilo storico del patrimonio
musicale di cui disponiamo.
E dunque nelle mie selezioni la “epoca de oro” del ‘40 e le grandi orchestre hanno sempre il massimo rilievo possibile, alternate a proposte delle decadi precedenti e/o successive, dagli anni ‘20/’30 sino alle orchestre contemporanee, che sono presenti e più o meno numerose se la serata o l’evento lo richiedono, con tande strutturate sempre rispettando criteri di unitarietà e di coerenza temporale.
Ma questo non significa banalità o meccanicità della proposta, credo che il musicalizador debba sempre riuscire a sorprendere gradualmente, invitando al ballo ma ricercando anche il giusto equilibrio tra i tanghi più popolari e le proposte meno conosciute, se necessario costruendo la tanda intorno a brani poco utilizzati o non più “di moda” ma meritevoli di essere riscattati dall’oblio.